La portinaia Apollonia

Questo è, a mio parere, un libro perfetto per accompagnare i ragazzi dentro la Storia, anche quando essa è terribile e tragica.

Un libro da leggere, insieme ai ragazzi, per raccontare non solo gli orrori della guerra ma anche per ricordare che negli uomini albergano anche sentimenti di altruismo, coraggio, profonda generosità.

Ma è anche un albo illustrato. Le immagini bellissime, espressive, i colori intensi, emozionanti e il testo chiaro, semplice e profondo, permetteranno di far scaturire osservazioni profonde e di colpire il cuore dei nostri alunni.

Sono disegni che chiamano ad entrare nel libro, come fossero delle porte spalancate sulla storia narrata.

Albo commovente che, in pochi tratti di testo e con grandi tavole intensamente colorate, apre uno squarcio sulla vita di un bambino ebreo ai tempi della seconda guerra mondiale.
Si offre come punto di partenza per approfondimenti da effettuare con i nostri alunni.


Un libro che deve essere mediato, spiegato, raccontato, “vissuto” insieme.

Una grande risorsa da usare come punto di partenza per una lezione sulle discriminazioni presenti e passate, sull’olocausto, sui razzismi.

Prima di addentrarci nella comprensione profonda del racconto, accertiamoci che tutti gli alunni abbiano compreso: la successione dei fatti, le caratteristiche dei personaggi, il contesto storico. Invitiamoli a riassumere il racconto seguendo questi suggerimenti:

Utilizza le indicazioni-guida per riassumere, a voce, il racconto.

  1. In che anno siamo.
  2. Chi è il protagonista.
  3. Dove vive, chi comanda in quella città.
  4. Spiega dove si trova il padre e cosa fa la madre.
  5. Presenta Apollonia. (Chi è, cosa pensa Daniel di lei, cosa pensa invece la mamma).
  6. Racconta brevemente cosa succede un giorno dopo che Daniel è tornato a casa dalla spesa.
  7. Racconta cosa pensa alla fine il bambino di Apollonia

Sul quaderno, invece, raccontiamo brevemente la storia.

PREGIUDIZIO

GIUDICARE PRIMA

Perchè? Prima di che cosa?

  • prima di conoscere una persona;
  • prima di capire com’è veramente: che cosa pensa e che cosa prova;
  • prima di sapere la sua storia;
  • perché siamo invidiosi;
  • perché ci lasciamo condizionare dagli altri;
  • perché ci sembra strana;
  • perché ha abitudini diverse…
  • ……..

Solo alla fine del racconto Daniel comprende che le apparenze possono ingannare e che anche le persone di cui diffidiamo hanno un cuore dolce ed altruista.

E ALLORA?

Ad ogni personaggio della storia, abbiniamo una parola:

DANIEL

PREGIUDIZIO

MAMMA

FIDUCIA

APOLLONIA

SOLIDARIETA’

Ragioniamo insieme sul significato di queste parole e colleghiamole al contesto storico nel quale il libro ci ha introdotto.

Riflessioni sul libro

La scrittrice è riuscita a raccontare il dramma della Shoah in modo semplice semplice ma profondo e ci ha così introdotti nella conoscenza del più grande dramma della storia del ‘900: la persecuzione contro gli Ebrei.

Ascoltiamo adesso le parole di Liliana Segre, reduce dell’Olocausto, che testimonia l’esperienza vissuta in un campo di concentramento.

Video testimonianza di Liliana Segre.

In questo video, Liliana Segre racconta i giorni dell’arresto e la deportazione ad Auschwitz.

Narra l’angoscia del viaggio, lo stupore dell’arrivo al campo, delle condizioni disumane di uomini e donne nel campo di concentramento.

Racconta dell’atteggiamento della sua maestra di scuola elementare alla notizia che lei non avrebbe più potuto frequentare la scuola. La maestra ha mostrato:

INDIFFERENZA

Dal dizionario: mancanza di interesse, di attenzione, di simpatia; atteggiamento freddo e distaccato, non curanza.

A voce riflettiamo sul perché la maestra si sia mostrata così indifferente.

Liliana Segre percorre i corridoi del Memoriale della Shoah di Milano. E’ ambientato qui, nel luogo simbolo della deportazione degli ebrei verso i campi di concentramento e di sterminio, il piccolo cortometraggio che Repubblica mostra in anteprima, nel quale la senatrice a vita racconta la parola “indifferenza” scritta per il vocabolario Zingarelli 2020.

Liliana Segre spiega la sua definizione di “indifferenza” mentre scorrono le immagini del famigerato “Binario 21” da cui partivano i treni piombati verso i lager.

L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferente è complice. Complice dei misfatti peggiori. L’alternativa, diceva Don Milani, è “I care“, me ne importa, mi sta a cuore”.

Chiediamo ai ragazzi di dirci le “parole significative” che più li hanno colpiti nel discorso di Liliana Segre e segniamole su un cartellone insieme a quelle scaturite dalla lettura del libro “La portinaia Apollonia”

Continuiamo a riflettere con Liliana Segre.

Tratto dal libro:

Passiamo ora a presentare la TESTIMONIANZA SCRITTA di chi ha vissuto la persecuzione e la deportazione: Anna Frank.

Da non perdere!