COME INSEGNO A LEGGERE E A COMPRENDERE

E’ solo attraverso la lettura che si realizza quel misterioso ponte tra testo e lettore che noi chiamiamo COMPRENSIONE. Questa comprensione non è un’entità astratta, ma un gesto quasi fisico di condivisione del proprio bagaglio di conoscenze e convinzioni con l’insieme delle informazioni che il testo ci mette a disposizione

F. Frasnedi

Ed eccoci quest’anno ad una nuova sfida: un PROGETTO LETTURA organizzato nel corso di un anno scolastico.

Il testo scelto è sicuramente un testo di spessore, ricco dal punto di vista lessicale, concettuale e formale.

Obiettivi del progetto:

  • Far amare la lettura facendo nascere curiosità e aspettativa
  • Coinvolgere l’alunno che diventa davvero lettore attivo
  • Abituare l’alunno a leggere in modo profondo
  • Guidarlo a interpretare il testo, ad analizzarlo, ad ascoltare e ascoltarsi, a confrontarsi, a riflettere e a guardarsi dentro

Prima di presentare il libro, ho suggerito ai bambini di creare la copertina del quaderno del progetto-lettura.

Ho realizzato un tutorial così i bambini, in completa autonomia, dopo la visione del filmato, hanno realizzato la copertina.

CONOSCIAMO I PROTAGONISTI DEL LIBRO

Osserviamo attentamente l’ immagine della prima protagonista del libro e realizziamo insieme un testo descrittivo.

Il secondo personaggio invece verrà descritto individualmente dai bambini.


Ecco alcune risposte dei bambini:

  • Secondo me non si conoscono perchè lui vive in una panetteria e lei invece vive in una villa. Le sue domestiche vanno a prendere il pane per lei, inoltre, il giovane panettiere si sveglia all’alba e va a letto molto tardi, lei invece si sveglia presto e va a letto presto.
  • Secondo me si conoscono perchè i due abitano vicini.
  • Secondo me si conoscono. Si sono conosciuti mentre lei stavano passeggiando e lui raccoglieva il grano per cucinare il pane.
  • Secondo me si conoscono perchè sono amici, si sono conosciuti a scuola, erano nella stessa classe.

Descriviamo il LUOGO in cui vivono con una CATENA NOMINALE


Ecco dove vivono

Iniziamo a leggere il libro.

Finalmente abbiamo scoperto DOVE è ambientato il racconto e quali saranno i PROTAGONISTI (Colombina e Pierrot)

Abbiamo letto però che la vita li aveva separati, divertiamoci ad immaginare PERCHE’

Pierrot aveva un faccione tondo e pallido che lo faceva assomigliare a una luna piena. I suoi grandi occhi attenti e spalancati gli davano l’aria di una civetta.

Prendendo spunto da una poesia di Roberto Piumini, presente sul nostro libro di testo, dedicata alla luna, i bambini, divisi in piccoli gruppi, hanno dedicato anche loro una poesia alla luna con la tecnica dello svuotamento/riempimento.

Abbiamo osservato la poesia: le rime, i versi poi ne abbiamo modificati alcuni (il primo e il secondo, il quinto e il sesto, il nono e il decimo)

PALLA BIANCA
Palla bianca molto in alto
non ti prendo anche se salto,
e se salto anche di più
non ti prendo; sei lassù.
Palla bianca tanto lenta,
su nel cielo sei contenta?
Quando poi non ti si vede,
palla bianca, che succede?
Palla bianca solitaria,
perla bianca su nell’aria,
questa notte io ti attendo:
e vedrai, forse ti prendo.
Roberto Piumini, Rimelandia, Il giardino delle filastrocche, Mondadori Newmedia

Pierrot è amico della luna perchè di notte la pasta del pane ha bisogno di riposare e lievitare . Allora Pierrot esce mentre tutti dormono e se ne va per strade e stradine a vigilare sul sonno degli altri. Poi alza il pallido volto verso la luna e parla con la sua amica.

Allora ci chiediamo: “Se Pierrot fosse qui, nel nostro paese, dove potrebbe andare la notte, cosa potrebbe vedere?

Per un attimo abbiamo creduto che Pierrot potesse essere proprio qui tra noi, lo abbiamo immaginato mentre, di notte, camminava per le strade del nostro paese!

Poi abbiamo parlato della notte di Vincent van Gogh!

Il lavoro completo sull’artista lo trovate qui!

Poi ecco comparire un nuovo personaggio.

Arriva un bel mattino d’estate con uno strano veicolo a metà tra una roulotte e un baraccone da fiera. E’ un giovanotto vivace, agile, con le guance colorite, i capelli rossi e ricci, vestito con una specie di tuta fatta di tanti piccoli rombi multicolori.

ARLECCHINO
IMBIANCHINO

Ferma il carro proprio davanti al panificio di Pierrot ed esamina con una smorfia di disapprovazione la facciata nuda e triste del negozio e con aria soddisfatta bussa alla porta.

I due si trovano ora FACCIA a FACCIA.

Ma prima ancora che Pierrot potesse aprire bocca, una sonora risata scoppiò dietro di lui: era Colombina che osservava la scena dalla finestra.

Arlecchino si girò, la vide e cominciò a ridere anche lui.

Ora Pierrot prova sentimenti ed emozioni diverse!

Ciò che prova ora Pierrot ci permette di parlare delle emozioni ed in modo particolare della RABBIA.

Il lavoro sulla RABBIA lo trovate qui!

Arlecchino e Colombina diventano amici, ridono, scherzano, giocano tra loro.

Arlecchino il bel parlatore fa dei discorsi a Colombina, cerca di farle entrare i colori in testa.

E Arlecchino ci riesce. Dopo il loro incontro, nel paesino si sono cominciati a vedere in giro asciugamani lilla, federe di cuscino blu, tovaglie verdi e lenzuola rosa.

Arlecchino le propone di ridipingere la facciata della casa. Colombina accetta. Arlecchino ha dipinto sul muro della lavanderia una Colombina a grandezza naturale con un vestito a piccoli rombi multicolori, uguali uguali alla sua tuta.

Ha ridipinto a lettere nere su fondo bianco la parola LAVANDERIA, ma ha anche aggiunto in lettere di tutti i colori: TINTORIA!

Povero Pierrot! Una notte, mentre camminava per strada e osservava la sua amica luna, inciampa nei vasi di colore lasciati sulla strada da Arlecchino e scopre che Colombina, la SUA Colombina si è lasciata incantare dai colori di Arlecchino!

Torna in negozio e scrive un messaggio a Colombina. Ma cosa potrà aver scritto Arlecchino?

Il giorno seguente Arlecchino e Colombina, tenendosi per mano, escono dalla lavanderia e…partono.

Colombina carica sulla roulotte un piccolo fagotto (cosa ci sarà mai dentro? Cosa mettereste voi nel “vostro” fagotto se doveste partire?”) poi chiude le finestre della sua casa.

Arlecchino dipinge una scritta su un cartello:

chiuso per viaggio di nozze

insieme partono.

Al villaggio, intanto, scende la notte. Pierrot esce dal suo negozio e si accorge del cartello. Ma quella scritta è talmente spaventosa che quasi non riesce a leggerla. Torna nel panificio e quando esce ha un cartello anche lui.

chiuso per dolor d’amore

Passano i giorni. L’estate finisce. Arlecchino e Colombina continuano ad andare in giro, ma la loro felicità non è più la stessa. Finché, un mattino, il colpo di scena! Alle prime luci dell’alba tutto è coperto di neve. E’ il grande trionfo del bianco, il trionfo di Pierrot. Colombina ripensa a Pierrot e al suo paesino…

Un giorno si ritrova tra le mani il messaggio che Pierrot aveva lasciato sul muro di casa. Lo legge…e decide di tornare a casa.

Colombina si ferma davanti alla porta del panificio. Ad un tratto la porta si apre ed appare Pierrot.

Queste ultime pagine del libro sono talmente toccanti…ogni singola parola rievoca immagini suggestive che ho preferito non interrompere la lettura con lavori particolari. Ho lasciato che i bambini “gustassero” pienamente ogni singola parola e ogni immagine che queste rievocavano in ognuno di loro.

Ad un tratto si sente un “timido” bussare. E’ Arlecchino!

E’ successo che Arlecchino aveva trovato tra i suoi barattoli il messaggio grazie al quale Pierrot aveva convinto Colombina a tornare da lui. Vedendo tutte quelle belle parole aveva capito quanto sono potenti quelli che sanno scrivere……..

Ora i tre sono diventati amici. insieme mangiano la bella Colombina di pane che Pierrot ha appena sfornato!